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Fabio Ravanelli, presidente Confindustria Piemonte |
Le altre regioni dove le entrate
programmate dalle imprese nei prossimi tre mesi sono superiori a
quelle del Piemonte sono il Veneto (quasi 118.000), l'Emilia-Romagna
(102.770) e la Campania (91.440).
Per quanto riguarda il solo gennaio,
Excelsior riferisce che le entrate programmate dalle imprese sono
36.450 in Piemonte e 461.530 nell'intero Paese, circa 20.000 in più
rispetto allo stesso mese dell'anno scorso (+4,5%).
“A trainare la domanda di lavoro nel
settore privato è soprattutto la ricerca di laureati; più dell’80%
delle 20mila entrate aggiuntive rispetto al 2019 è destinato,
infatti, a quanti sono in possesso di un titolo di studio
universitario” ha sottolineato Unioncamere, aggiungendo che “a
crescere è, in particolar modo, la domanda di laureati negli
indirizzi architettura (+45,2% rispetto a gennaio 2019), economia
(+33,6%), ingegneria civile e ambientale (+29%), ingegneria
elettronica e dell’informazione (+27,9%) nonché nell’indirizzo
scientifico, matematico e fisico (+25,4%)”.
A livello nazionale, per quanto
riguarda la dinamica settoriale, su circa 215mila imprese con
dipendenti che hanno messo in programma assunzioni a gennaio,
soprattutto quelle dei servizi si segnalano per la più consistente
crescita della domanda di lavoro, con dati che si presentano positivi
per il commercio (+9,2%), il turismo (+7,2%), i servizi informatici e
di telecomunicazione (+16,3%) e i servizi a contenuto specialistico e
consulenziale di supporto alle imprese (+19,9%).
Importante anche il segnale di crescita
che viene dalle costruzioni (+18% le entrate rispetto a gennaio
2019), legato probabilmente sia aduna accelerazione degli
investimenti urbani e in infrastrutture, sia al mercato delle
ristrutturazioni edilizie.
L’industria manifatturiera registra,
invece, ancora difficoltà diffuse risentendo maggiormente del
rallentamento della domanda estera. La flessione delle assunzioni
programmate per l’avvio del 2020 rispetto al 2019 riguarda
soprattutto la chimica, la farmaceutica, la plastica e la gomma (nel
complesso -13,8%), il comparto moda (-7,5%), la metalmeccanica e la
meccatronica (-4,1% le industrie metallurgiche dei prodotti in
metallo; -3,1% le industrie meccaniche ed elettroniche).
Il nuovo anno inizia anche all’insegna
di una più elevata difficoltà di reperimento del personale. Questo
indicatore passa infatti dal 31% al 33%. Il mismatch domanda-offerta
riguarda da una parte una serie di profili di laureati (difficili da
reperire il 39,3% dei candidati in possesso di un titolo
universitario), ma anche profili tipici della formazione
professionale (35,1% la difficoltà segnalata), nonostante si
registri, per questi ultimi, un rallentamento in valori assoluti
della richiesta soprattutto da parte delle piccole imprese del
manifatturiero (-6,8% le entrate previste di lavoratori con
qualifiche e/o diplomi professionali).
In Piemonte, in particolare, il tasso
di difficoltà di reperimento è risultato del 35,7% per gennaio e
del 34,1% per tutto il primo trimestre 2020.