Portare
il Politecnico direttamente nel tessuto produttivo della città e del
territorio, in stretta collaborazione con laboratori e centri che già
coagulano attorno a sé attività di ricerca e innovazione su
tematiche chiave per l’economia e la società. È questo lo scopo
delle Piattaforme
tematiche,
un modello innovativo, proposto dal Politecnico di Torino, per creare
un collegamento ancora più sinergico e funzionale tra la ricerca
scientifica sviluppata nei dipartimenti e nei laboratori e le
necessità di innovazione delle aziende, organizzandosi in ambiti
tematici strategici.
Si
tratta, quindi, di strumenti di coordinamento di Ateneo per
comunicare,
promuovere e valorizzare, in modo armonico, tutte le attività di
ricerca sviluppate
nei Dipartimenti, nei Centri Interdipartimentali, attraverso
iniziative strategiche ad hoc (come il China Center o i progetti
Polito4Russia e PoliTo4Africa), oppure sviluppate in collaborazione
con i propri enti strumentali e partecipati (come Links e Liftt), con
lo scopo di aumentare finanziamenti esterni e potenzialità di
ricerca applicata e trasferimento tecnologico.
La
scelta è stata quella di convogliare le attività di ricerca in aree
tematiche di interesse strategico, aree per le quali l’Ateneo ha
identificato anche luoghi fisici che rappresentino vetrine per la
promozione dei relativi saperi e competenze. In queste aree
cresceranno, naturalmente, anche nuove opportunità di ricerca e di
innovazione.
“La
nascita delle piattaforme si può in questo senso definire come
un’evoluzione
del modello della Cittadella politecnica,
costruita per avvicinare le aziende all'Ateneo all’interno del
nostro campus”,
spiega il rettore
del Politecnico, Guido Saracco, aggiungendo che “con
le Piattaforme, questo modello si evolve: si tratterà sempre di
luoghi fisici, ma non necessariamente interni al Politecnico, che
anzi andranno a collocarsi in città, proprio dove già si registra
un’aggregazione di risorse su determinate tematiche, promuovendo il
rilancio e il presidio del territorio e garantendo la contiguità tra
l’insediamento pubblico e consolidate realtà produttive private”.
“Nella
logica dell’ecosistema Politecnico che mira a produrre impatto
sulla società – prosegue
Saracco - l’Ateneo
va quindi a permeare il territorio, in partnership con realtà già
attive nella promozione dell’innovazione sulle diverse aree
individuate, primi tra tutti il Competence Center Cim4.0, i Centri di
ricerca e i Poli di innovazione della Regione Piemonte. Questi
soggetti metteranno a disposizione competenze complementari rispetto
a quelle del Politecnico, in termini soprattutto di promozione e
valorizzazione della ricerca, ma anche di servizi e supporto alla
ricerca, arrivando in alcuni casi fino ad attività di ricerca
applicata e trasferimento tecnologico su ambiti specifici”.
Sono
sei gli ambiti di interesse strategico per il Politecnico di Torino,
che diventeranno oggetto di altrettante Piattaforme
tematiche
che l’Ateneo sta costruendo, in stretta sinergia con realtà del
territorio, attive proprio in questi settori: Manifattura
4.0, Energia & Acqua, Economia Circolare, Rivoluzione Digitale,
Mobilità 3D, Rigenerazione Urbana-Territoriale e tutela del
patrimonio.
Oggi,
30 gennaio, è stata presentata la prima delle Piattaforme del
Politecnico a diventare operativa, grazie a un accordo sottoscritto
oggi tra l’Ateneo ed Environment
Park.
La piattaforma sarà dedicata ai temi della Circular
Economy,
come ha spiegato Patrizia
Lombardi,
prorettrice e coordinatrice dell’iniziativa: “Il
concetto di economia circolare fa riferimento alla capacità di
mantenere il più a lungo possibile il valore di prodotti, materiali
e risorse e di minimizzare la produzione di rifiuti. Ciò permette di
ridurre il consumo di risorse e materie prime, passando da un
processo lineare produzione-rifiuto a uno circolare produzione-
rifiuto-produzione e agendo così sull’intero ciclo di
produzione/consumo. Da un lato il focus è su un migliore utilizzo
delle risorse stesse e su un miglioramento dei processi di
produzione, dall’altro sul riciclo”.
Patrizia
Lombardi ha aggiunto: “Per il Politecnico, si tratta di un tema di
ricerca e di trasferimento tecnologico molto importante e
strettamente connesso con il tema dello sviluppo sostenibile. In
Ateneo, dal 2016 a oggi, sono stati finanziati circa 30 progetti
europei e nazionali su tematiche riconducibili all’economia
circolare, per un ammontare complessivo di 12 milioni di euro. Siamo
certi che la nascita della Piattaforma e la collaborazione con
Environment Park, stimoleranno ulteriormente la ricerca scientifica
in questo ambito all’interno del nostro ateneo e la creazione di
concrete opportunità di collaborazione con il mondo delle aziende e
degli enti, permettendo di creare maggiore impatto sul territorio”.
“La
nascita di questa nuova piattaforma del Politecnico di Torino sulla
Circular Economy, che ci vede coinvolti in qualità di partner
strategico, fornitore di laboratori e servizi, oltre che promotore,
certifica ulteriormente Environment Park come punto di riferimento
nazionale per l’innovazione a servizio della sostenibilità nei
diversi settori di mercato” ha detto Davide
Canavesio,
amministratore
delegato di Environment Park.
Lo
sviluppo della Piattaforma, che opererà in pieno coordinamento con
quella “Energia & Acqua”, rappresenta il primo passo di un
ambizioso percorso finalizzato alla creazione di un Parco che metta a
sistema anche le complementari competenze e esperienze
dell’Università di Torino e dell’Istituto Italiano di
Tecnologia, già operativo in Envipark con alcuni laboratori della
sede IIT di Torino.