A dicembre 2019, i tassi di interesse
sulle nuove operazioni di finanziamento bancari si attestano sui
minimi storici e registrano le seguenti dinamiche: il tasso medio
sulle nuove operazioni di finanziamento alle imprese è risultato
pari a 1,27% (1,29% il mese precedente; 5,48% a fine 2007); quello
per acquisto di abitazioni all'1,47% (1,43% a novembre 2019, 5,72% a
fine 2007). Il tasso medio sul totale dei prestiti è pari al 2,48%
(2,49% il mese precedente e 6,18% prima della crisi, a fine 2007).
Quanto ai depositi bancari, (in conto
corrente, certificati di deposito, pronti contro termine), a dicembre
2019 sono aumentati di oltre 83 miliardi di euro rispetto ad un anno
prima (+5,6%), sfiorando i 1.572 miliardi. mentre la raccolta a medio
e lungo termine, cioè tramite obbligazioni, è rimasta stabile negli
ultimi 12 mesi. La dinamica della raccolta complessiva (depositi da
clientela residente e obbligazioni) risulta in crescita del 4,8% a
1.815 miliardi.
Nel novembre scorso, a seguito della
riduzione della domanda di finanziamenti - nonostante tassi di
interesse che permangono su livelli storicamente infimi - per i
prestiti alle imprese si è registrata una riduzione dell’1,9% su
base annua. Però, l’ammontare totale dei mutui in essere delle
famiglie ha fatto registrare una variazione positiva del 2,5% su base
annua.
Le sofferenze nette (cioè al netto
delle svalutazioni e accantonamenti già effettuati dalle banche con
proprie risorse) a novembre 2019 si sono attestate a 29,6 miliardi di
euro, in calo rispetto ai 38,3 miliardi di novembre 2018 (-22,7%) e
ai 65,9 miliardi di novembre 2017 (-36,3 miliardi e -55,1%). Rispetto
al livello massimo delle sofferenze nette, raggiunto a novembre 2015
(88,8 miliardi), la riduzione è di oltre 59 miliardi (-66,7%). Il
rapporto sofferenze nette su impieghi totali si è attestato
all’1,70% a novembre 2019 (era 2,22% a novembre 2018, 3,71% a
novembre 2017 e 4,89% a novembre 2015).