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Beniamino Gavio, numero 1 dell'omonimo gruppo al quale fa capo la Astm, che ha assorbito la Sias |
“L'operazione -ha aggiunto - è
coincisa con un calo progressivo della Astm. società controllata
dalla famiglia Gavio: in tutta l'ultima settimana di negoziazioni, il
valore di Astm ha continuato a scendere, fino a perdere, in quella
finale, il 6,61%, terzo maggiore ribasso di tutta Piazza Affari.
Così, Astm ha chiuso a 24,58 euro, a fronte dei 27,72 euro del 27
dicembre, evidenziando la perdita dell'11,3%2.
Il ribasso di Astm, che risulta ancora
più rilevante considerando che il 16 luglio scorso la sua azione
aveva toccato il massimo storico di 31,60 euro, è conseguente
soprattutto al caso concessioni autostradali, che coinvolge
immediatamente Aspi (Atlantia), ma si riflette, negativamente, anche
sulle altre concessionarie, fra le quali Astm, alla quale fanno capo
le società che gestiscono buona parte della rete autostradale del
Nord Ovest. E, fra l'altro, sono emersi nuovi problemi delle
infrastrutture viarie, che non hanno mancato di pesare nelle
valutazioni anche degli investitori.
Comunque, l'ultima settimana è stata
sfavorevole non soltanto per Astm, ma anche per altre quotate
subalpine, comprese le blue chip Fca (-2,6%) e la sua controllante
Exor (-2,3%), alla quale fa capo anche la Ferrari (-1,64%), Buzzi
Unicem (-1,5%), Ubi Banca (-1,35%), Italgas (-1,28%), Intesa Sanpaolo
(-0,2%).
Invece, nonostante tutto, venerdì
scorso, Diasorin è riuscita a mantenere la quotazione di sette
giorni prima, chiudendo a 116,2 euro, così come Cnh Industrial
(+0,2%), altra quotata della scuderia Agnelli-Elkann-Nasi, come la
Juventus che ha conseguito un progresso, facendo segnare il prezzo di
1,2725 euro (+1,4%), però ben lontano dal record di 1,706
conquistato il 15 aprile dell'anno passato.
Una sorpresa, nella settimana
borsistica a cavallo tra la fine del 2019 e l'inizio del 2020, l'ha
riservata la matricola torinese Pattern, che, proprio venerdì
scorso, ha fatto registrare il suo nuovo primato, dato che la sua
azione è salita a 4,65 euro. Al suo esordio in Piazza Affari, il 17
luglio, era stata valuta 3,75 euro. Rispetto ad allora, quindi, ha
avuto un rialzo del 24%, certamente gradito dall'amministratore
delegato Luca Sburlato e dai soci.
Ed ecco i prezzi fatti segnare venerdì
scorso da tutte le quotate “piemontesi”, nel senso che fanno
riferimento alla regione, pur non avendovi tutte la sede legale (tra
parentesi, il prezzo del venerdì precedente, cioè del 27 dicembre
2019). In neretto, le blue chip:
Astm 24,58 (27,72), Autogrill 9,37
(9,405), Bim 0,1205 (0,1165), Basicnet 5,29 (5,28), Borgosesia 0,486
(0,47), Buzzi Unicem 22,0 (22,34), Cairo Communication 2,715
(2,75), Cdr Advance Capital 0,0005 (0,0005), Centrale del Latte
d'Italia 2,41 (2,44), Cir 1,088 (1,096), Cnh Industrial 9,986
(9,966), Cofide 0,54 (0,536), Conafi 0,307 (0,306), Cover50 9,55
(9,70);
Dea Capital 1,468 (1,47), Diasorin
116,2 (!66), Exor 68,82 (70,44), Ferrari 149,5 (152),
Fca 13,078 (13,43), Fidia 3,84 (3,80), Gedi 0,4365 (0,4365),
Guala Closures 7,44 (7,28), Intesa Sanpaolo 2,3495 (2,355),
Iren 2,72 (2,804), Italgas 5,558 (5,63), Italia Independent
1,55 (1,58), Juventus 1,2725 (1,255), Ki Group 0,65 (0,64),
Matica Fintec 1,79 (1,898);
Pattern 4,65 (4,46), Pininfarina 1,618
(1,612), Prima Industrie 16,94 (16,36), Rcs MediaGroup 1,01 (1,08),
Reply 68,75 (70,70), Sanlorenzo 15,94 (15,802), Sogefi 1,576 (1,598),
Tinexta 11,52 (11,32), Ubi Banca 2,855 (2,894), Visibilia
Editore 0,358 (0,364).