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Giancarlo Banchieri, presidente Confesercenti Torino |
Banchieri
ha aggiunto: “In media, ogni punto vendita occupa 2,4 addetti, tra
titolari e dipendenti: la perdita di 837 imprese del commercio nel
2019 in Torino e provincia (dati della Cciaa) ha dunque generato oltre
2000 disoccupati. E questo succede da ormai dieci anni: una crisi
aziendale di cui nessuno parla perché ‘non si vede’. Non si
tratta di singole fabbriche, su cui giustamente si concentra
l’attenzione, come dimostra il dibattito di queste settimane sugli
organi di stampa, ma di tantissimi piccoli casi diffusi sul
territorio. Insieme, però, rappresentano una perdita di posti di
lavoro pari o superiore a quella di una media azienda che chiude. E
allora - fatte la debite differenze di settore e di normativa -
l’approccio deve essere lo stesso. Dal tavolo dovranno venire
misure per salvaguardare il tessuto dei piccoli negozi e dei mercati
della nostra città”.
“Nell’immediato
– ha continuato Banchieri - proponiamo il dimezzamento di Tari,
Tasi e Cosap per i negozi di vicinato e per i mercati. I soldi li si
ricavino dall’aumento di questi tributi per la grande distribuzione
e dall’aumento degli oneri di urbanizzazione per le piattaforme
logistiche dei giganti del web, che vanno considerate attività di
vendita a tutti gli effetti. Si tratta di una misura non sufficiente;
ma, senza dubbio, darebbe subito un po’ di respiro a tante imprese
a rischio chiusura
e
non sarebbe poca cosa, visto che, per esempio, la Tari negli ultimi
dieci anni è aumentata in media del 76% e la tariffa di Torino è
fra le più alte d’Italia”.
Ancora:
“Poi, il tavolo dovrà mettere in campo un più complessivo piano
di rilancio per il commercio di vicinato. Per le librerie, in
particolare, proponiamo anche robusti sgravi fiscali sull’affitto
dei muri e il vincolo di destinazione d’uso dei locali. Troppe
volte abbiamo visto sorgere l’ennesimo punto vendita di una catena
al posto di una libreria: non deve più succedere. E intanto speriamo
che venga approvata presto la legge che limita al 5% lo sconto sul
prezzo dei libri ancora ferma al Senato”.
“Non
mi rassegno – ha concluso Banchieri - alla prospettiva di vie
completamente svuotate di negozi e percorse incessantemente dai
furgoni dei corrieri che consegnano i prodotti ordinati sul web. Non
può e non deve essere questo il futuro delle nostre città: che non
lo sia è interesse di tutti, non solo dei commercianti. La
vivibilità di vie e quartieri è garantita da un commercio diffuso:
finora la politica lo ha solo detto, d’ora in poi si impegni a
garantirlo con decisioni e comportamenti concreti”.