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Il presidente Alberto Cirio al Regina Margherita di Torino |
Il
presidente Alberto
Cirio, presentando
l’iniziativa, ha detto: “si tratta di un
atto fondamentale per garantire la continuità del servizio sanitario
nazionale,
che oggi si trova ad affrontare carenze di organico drammatiche, che
mettono a rischio l’attività di interi reparti e strutture. In
questo modo tra tre anni i nuovi medici potranno lavorare in reparto.
Questo progetto risponde alle reali esigenze del nostro territorio e
la sua importanza è dimostrata dal fatto che abbiamo
già avuto segnali positivi di adesione dalle principali fondazioni
del Piemonte”.
Prima
a rispondere è stata la Fondazione Nuovo Ospedale Alba Bra, che nel
corso di un evento benefico ha raccolto 154.000 euro; poi hanno
manifestato disponibilità la Compagnia di San Paolo e le Fondazioni
Cassa di Risparmio di Torino, Cuneo e Vercelli.
Gli
schemi di convenzione con le Università di Torino e del Piemonte
orientale, che, con il docente Roberto Albera la prima e il rettore
Gian Carlo Avanzi la seconda, hanno espresso giudizi positivi sul
progetto, vedranno la
Regione finanziare con 1.920.000 euro 15 contratti di formazione
medico specialistica aggiuntivi
a decorrere dall’anno accademico 2018/19 e per tutti i cinque anni
del ciclo formativo:
Tra
i requisiti sono previste la residenza
in Piemonte per almeno 5 degli ultimi 12 anni antecedenti la data di
scadenza del bando e la
sottoscrizione dell’impegno, prima dell’immatricolazione alla
Scuola, a prestare
5 anni di lavoro effettivo in un’azienda sanitaria del Piemonte,
dalla data di conseguimento del diploma di specialità o di prima
assunzione con contratto di lavoro subordinato a tempo determinato.
“Quest’ultimo vincolo - ha puntualizzato il presidente Cirio - si
potrà rescindere soltanto se il medico, per motivi professionali,
decide di restituire la somma spesa per la sua formazione”.