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Urbano Cairo, con un giovanissimo tifoso del Toro |
John Elkann è stato premiato per avere
concluso il maxi e clamoroso accordo per la fusione Fca-Psa (Peugeot,
Citroen, Ds e Opel-Vauhall) e per l'operazione Gedi, in seguito alla
quale Exor rileverà dalla Cir-Cofide della Fratelli De Benedetti il
controllo del gruppo editoriale formato da Repubblica, la Stampa, il
Secolo XIX, l'Espresso, 13 quotidiani locali, tre radio e la società
di pubblicità Manzoni.
John Elkann ha avuto 64,57 punti (ne
aveva 60,33 in ottobre e 62,61 in settembre), meno soltanto di
Francesco Starace, amministratore delegato dell'Enel (68,26) e di
Urbano Cairo (73,85), costantemente in testa, nonostante abbia
registrato un calo di consensi, dato che in ottobre aveva ottenuto
76,70 punti e addirittura 79,38 in settembre. Alessandrino-milanese,
Urbano Cairo è presidente di Rcs
Mediagroup, che edita anche il Corriere della Sera, della sua
controllante Cairo Communication, proprietaria di numerose riviste
perdiodiche, della tv La 7 e, fra l'altro, del Torino Calcio, società
granata con una storia gloriosa e un presente altalenante.
In
novembre ha invece perso una posizione Carlo Messina,
l'amministratore delegato e direttore generale di Intesa Sanpaolo, il
colosso finanziario italiano che ha come maggiore azionista singolo
la torinese Compagnia di San Paolo, presieduta da Francesco Profumo.
Carlo Messina, è diventato sesto con 59,71 punti, dopo che, in
ottobre, aveva rimontato due posizioni, avendo avuto 61,34 punti
contro i 57,8 di settembre e i 58,48 di agosto.
L'affare
Fiat Chrysler Automobiles-Peugeot ha rilanciato anche Mike
Manley, l'amministratore
delegato di Fca, che in ottobre era precipitato al
quarantaquattresimo posto con 44,23 punti, dal trentacinquesimo di
settembre, quando ne aveva avuti 49,20 (in agosto 53,30). A Mike
Manley, infatti, in novembre è stato attribuita la posizione numero
28, in seguito al punteggio di 50,36.
A
riprendere quota, il mese scorso, è stato pure Andrea
Agnelli, presidente della
Juventus e neo Torinese dell'Anno, riconoscimento attribuitogli dalla
locale Camera di commercio. Andrea Agnelli ha avuto 53,56 punti, che
valgono il diciannovesimo posto; mentre era ventiseiesimo in ottobre
con 51,37 punti. In settembre, Andrea Agnelli era diciottesimo con
53,15 punti e ventesimo in agosto con 52,97.
Ancora
più su di Mike Manley e di Andrea Agnelli si è piazzata la novarese
Catia Bastioli, presidente di Terna e amministratore delegato
di Novamont. Catia Bastioli è diventata diciottesima con 53,74
punti, scalando ancora una posizione rispetto a ottobre (era
diciannovesima con 52,95 punti), cinque rispetto a settembre (51,11
punti) e addirittura 14 rispetto ad agosto, quando era finita
trentaduesima con 50,46 punti.
Invece, ha mantenuto la stessa
posizione precedente la torinese Elisabetta Ripa,
amministratore delegato e direttore generale di Open Fiber, la
società dell'Enel e della Cassa Depositi e Prestiti (50% del
capitale ciascuna), costituita con l'obiettivo di realizzare
l'installazione, la fornitura e la gestione di reti di comunicazione
elettronica ad alta velocità in fibra ottica in tutta la Penisola
(il piano industriale 2018-2027 prevede investimenti per 6,5 miliardi
di euro).
Elisabetta Ripa, infatti, è rimasta
al quarantatreesimo posto, con 47,18 punti (47,23 punti in ottobre),
mentre era al quarantacinquesimo in
settembre (47,36 punti). Però era al quarantesimo in agosto,
quando aveva ottenuto 48,34 punti.
Elisabetta Ripa,
nata nel 1965 sotto la Mole, laurea in Economia e commercio e
ulteriori studi all'Insead di Fontainbleau, fra l'altro consigliere
di amministrazione della quotata novarese Autogrill, è entrata nella
classifica di Top Manager Reputation, per la prima volta, nel mese di
febbraio, quando era risultata quarantaduesima.
Tra i piemontesi
che figurano tra i primi cento top manager italiani per reputazione
su Internet, hanno migliorato il loro piazzamento, rispetto al mese
precedente, anche Gian Maria Gros-Pietro, Oscar Farinetti e Rodolfo
De Benedetti.
Gian Maria
Gros-Pietro, presidente di Intesa Sanpaolo e, fra l'altro, di
Astm, la quotata dei Gavio destinata ad assorbire la controlla Sias,
è risultato sessantesimo, con 43,97 punti; mentre era
sessantatreesimo in ottobre con 43,59 punti (aveva avuto 42,89 punti
in settembre e 43,48 in agosto.
Quanto al cuneese
Oscar Farinetti, fondatore di Eataly, la catena enogastronomica
nazionale diffusa in tutto il mondo, entrato per la prima volta fra i
top cento in agosto, in novembre è finito sessantottesimo con 41,63
punti. Rispetto a ottobre ha guadagnato quattro posizioni (41,48
punti). In agosto si era piazzato sessantanovesimo con 42,13 punti.
Nato 65 anni fa ad Alba, sposato con Gabriella Defilé, laurea
honoris causa in Economia conferitagli dall'Università di Urbino,
imprenditore innovativo e di gran successo, controlla o ha
partecipazioni in diverse aziende. Può vantare numerosi premi e ha
anche scritto alcuni libri.
Rodolfo De
Benedetti, primogenito di Carlo e presidente di Cofide, la
holding dei tre fratelli alla quale fanno capo anche Cir, Sogefi e,
finora, Gedi-Gruppo Editoriale, nella graduatoria di novembre figura
settantaseiesimo con 39,86 punti, tre posti più in alto che in
ottobre (39,79 punti). In settembre era settantasettesimo con 39,76
punti e in agosto ne aveva avuti 40,13. Rodolfo De Benedetti, con i
due fratelli, è stato contestato dal padre Carlo, per la gestione
della Gedi, che, comunque, ha respinto la proposta di acquisto
dell'Ingegnere, al quale è stato preferita la Exor di John Elkann.
Sono
scesi in classifica, invece, Gabriele Galateri e Lapo Civiletti.
Infatti, Gabriele Galateri di Genola,
presidente delle Generali, tra i maggiori gruppi assicurativi al
mondo, è diventato cinquantasettesimo (44,34 punti), mentre era
risalito al cinquantaseiesimo posto in ottobre, con 44,36, avanzando
di uno rispetto a settembre (44,58 punti) e dal sessantesimo che
aveva occupato in agosto, con 44,20 punti.
Infine,
Lapo Civiletti, amministratore delegato della Ferrero,
la cui quotazione è stata di 36,98 punti, che valgono il posto
numero 87, due meno di ottobre (37,42 punti,) e tre meno che in
settembre (37,04 punti). Anche in agosto Lapo Civiletti era finiti
ottantacinquesimo. Nononostante le nuove acquisizioni e i brillanti
risultati di bilancio del colosso dolciario nato ad Alba, che ha
lanciato la sfida al Mulino Bianco della Barilla con la sua nuova
linea di biscotti, Lapo Civiletti resta in ombra, a causa della netta
prevalenza di Giovanni Ferrero, l'erede dell'indimenticabile Michele.
Top Manager Reputation valuta le prime
cento figure apicali delle imprese attive nel nostro Paese
distinguendo la reputazione, istantanea e storica, derivante
dall'immagine percepita, dalla presenza digitale e, fra l'altro,
dall'impatto reputazionale dalla semplice notorietà.