“Ma
per 14 piemontesi, novembre è risultato “black”, all'insegna del
ribasso” ha riportato L'Economia del Nord Ovest, il supplemento che
il Corriere Torino pubblica ogni lunedì, nel numero uscito il primo
giorno di dicembre. Aggiungendo subito: “E tre, in particolare,
nell'ultima settimana di negoziazioni, hanno addirittura fatto
segnare la loro quotazione più bassa di sempre. Ai rispettivi minimi
storici, infatti, sono scesi i prezzi dei titoli Centrale del Latte
d'Italia (2,48 euro), Ki Group (0,76 euro) e Visibilia Editore (0,282
euro)”.
In
effetti, in novembre, la Centrale del Latte d'Italia ha perso il
3,1%, Visibilia Editore lo 0,70% e Ki Group l'8,43%, più di tutte le
quotate subalpine.
Il
secondo maggior ribasso del listino piemontese, nel mese appena
passato, è stato della Pininfarina (-7,08%) e poco peggio è andata
alla Tinexta (-4,39%) guidata dal torinese Pier Andrea Chevallard.
Comunque,
a perdere valore in novembre, sono state non soltanto le quotate
“minori”, ma anche tre blue chip subalpine: Fca (-3,65% rispetto
al 31 ottobre), la Juventus (-1,78%) e Italgas (-1,10%). Il prezzo
finale di Fca è stato di 13,42 euro e di 1,38 euro quello della
Juventus; mentre Italgas ha chiuso a 5,704 euro.
Le
altre che hanno subito ribassi nei confronti di fine ottobre sono
state le due controllate del gruppo Gavio, cioè Astm (-1,77%) e Sias
(-1,36%), Italia Independent (-2,9%), Bim (-1,26%). Borgosesia
(-0,8%) e Conafi (-0,32%).
Invece,
in novembre, oltre a Prima Industrie, Reply e Diasorin, hanno fatto
segnare rialzi Basicnet, l'impresa di Marco Boglione, con
l'incremento del 16,18%, seguita dalla Cofide, la holding a capo del
gruppo della Fratelli De Benedetti, i tre figli di Carlo. Rispetto al
31 ottobre, l'incremento della Cofide è stato del 13,47%, superiore
perciò anche agli aumenti di Pattern (+12,82%), Guala Closures
(+12,31%), Autogrill (+9,51%), Ubi Banca (+7,55%) e di Cover50
(+5,88%), la società torinese dei Fassino che chiude la classifica
delle prime dieci.
Comunque,
altre sei società che fanno riferimento al Piemonte, hanno terminato
novembre con una crescita dei rispettivi prezzi in Piazza Affari
rispetto al 31 ottobre. Si tratta di Fidia (+5,34%), Buzzi Unicem
(+3,88%), Intesa Sanpaolo (+2,43%), Iren (+1,15%), Exor (+1,05%) e
Dea Capital (+1,02%). Mentre, esattamente con la stessa quotazione
del mese precedente, ha concluso Cdr Advance Capital (0,496 euro).
Matica
Fintec non è stata classificata, perché è entrata nel listino di
Piazza Affari soltanto l'11 novembre. La società novarese, che ha
esordito a 1,71 euro, nelle due settimane successive ha visto il suo
titolo è superare anche i 2 euro; ma nell'ultima ha ripiegato,
terminandola comunque a 1,932 euro.
Tornando
al trio del podio di novembre, va ricordato che l'azione di Prima
Industrie, la società di Collegno a capo di un gruppo leader per i
sistemi laser per applicazioni industriali e macchine per la
lavorazione della lamiera, nell'ultimo mese ha chiuso la seduta di
fine mese a 16,72 euro, a fronte dei 13,26 euro del 31 ottobre. Così,
la performance di Prima Industrie, che ha Gianfranco Carbonato come
presidente esecutivo e Ezio Basso come amministratore delegato, è
risultata migliore anche di quelle di Reply (121,30 euro) e di
Diasorin (71,10 euro). Entrambe, Diasorin e Reply, nell'ultima
settimana di novembre hanno fatto registrare i loro nuovi massimi
storici: rispettivamente 121,30 e 72.40 euro.