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Gianni Cortese, Segretario generale Uil Piemonte |
Il
Piemonte è stata la prima regione per ore richieste, seguita dalla
Lombardia. A novembre, i lavoratori piemontesi tutelati sono stati
40.538, in aumento di 20.177 unità rispetto al mese di ottobre.
L’andamento
nelle province piemontesi, nel confronto tra novembre e ottobre 2019,
è stato il seguente: Asti +839,6%, Torino +141,9%, Cuneo +137%,
Biella +100,8%, Alessandria +75,4%, Vercelli -19,4%, Verbania -62,8%,
Novara -92,9%.
Torino,
con 5.731.818 ore, ha nuovamente il primato nelle richieste, davanti
a Livorno e Milano.
Nel
raffronto regionale tra i primi undici mesi del 2019 e del 2018, le
ore di cassa integrazione sono aumentate del 10,9% (+10,2% ordinaria,
+11,5% straordinaria, -79,2% deroga). A livello nazionale sono
aumentate del 20,4%.
Il
Piemonte è al secondo posto in Italia per ore richieste, dopo la
Lombardia. Nei primi undici mesi,
le
province piemontesi hanno fatto registrare il seguente andamento
della Cig: Biella +337,6%, Torino +28,2%, Novara +20%, Vercelli
+4,8%, Alessandria -14,9%, Verbania -51,4%, Asti -54,9%, Cuneo
-59,9%.
Torino,
con 21.679.442 ore richiese, si conferma di gran lunga la città più
cassaintegrata d’Italia, accentuando la distanza rispetto a Roma
(13.005.531) e Milano (12.169.283).
Nei
primi undici mesi dell’anno, la media mensile dei lavoratori
piemontesi tutelati è stata di 16.338, in crescita di 1.601 unità
rispetto all’analogo periodo del 2018.
Nella
regione, la variazione percentuale della cassa integrazione per
settori produttivi, nel confronto tra i primi undici mesi del 2019 e
del 2018, è stata la seguente: Industria (unico settore in crescita)
+16,6%, Edilizia -41,9%, Artigianato -85,8%, Commercio -30,3%, per un
totale di +10,9%.
Gianni
Cortese, segretario generale della Uil Piemonte ha commentato: “Le
forti preoccupazioni relative allo stato del sistema produttivo
piemontese trovano, purtroppo, conferma nei dati relativi alla cassa
integrazione. Nel mese di novembre la nostra Regione ha richiesto più
del 20% di tutte le ore di cassa integrazione in Italia. Ad allarmare
sono gli incrementi sia per la cassa ordinaria sia per quella
straordinaria, cresciuta addirittura del 122%”.
Cortese
ha aggiunto: “Dopo le tante promesse e i buoni propositi di tutti i
livelli istituzionali, è giunto il momento di mostrare concretamente
quali sono le risorse disponibili e i progetti utili a invertire lo
stato di declino che attraversano Torino e l’intero Piemonte. Serve
una regia in grado di coinvolgere le forze sociali, le istituzioni, i
centri di ricerca e le università, ma sono indispensabili anche il
rafforzamento del sistema degli ammortizzatori sociali e buone
politiche attive, in grado di formare le professionalità
effettivamente richieste dal mercato del lavoro”.