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Stefano Geuna, rettore Università di Torino |
A
livello internazionale invece, l’Università di Torino migliora
ulteriormente la sua posizione classificandosi al 41°
posto su 780 università partecipanti.
Una crescita continua: nel 2018 aveva raggiunto la 47ma
posizione,
nel 2017 la 55ma.
Il
ranking assegna un punteggio in base ai dati inviati dagli atenei
sulle azioni e sulle politiche attuate per ridurre i consumi e
migliorare la sostenibilità. Il questionario utilizzato, che è
rivisto ad ogni edizione, mira a mettere in luce gli sforzi ecologici
compiuti dalle università e suggerisce possibili
aree di intervento,
che spesso richiedono il coinvolgimento degli altri enti e attori
locali. La classifica prende in considerazione gli indicatori
relativi a: infrastrutture
(dati generali dell’ateneo, aree verdi e budget dedicato alla
sostenibilità); energia (consumi e politiche per ridurne l'impatto);
rifiuti (trattamento e riciclo); acqua (conservazione e riciclo);
trasporti (politiche per la mobilità sostenibile nelle sedi
universitarie); didattica e ricerca (corsi, progetti e prodotti di
ricerca in materia di sostenibilità e diffusione delle conoscenze
alla società).
Per
velocizzare e migliorare la transizione verso un “mondo verde”,
nel 2016 l'Università di Torino ha varato il progetto UniTo
Green Office di
Ateneo, con l'obiettivo di promuovere, progettare e realizzare
azioni e iniziative verso una maggiore sostenibilità ambientale
nelle sedi universitarie, collaborando inoltre con enti e attori del
territorio.
L'Università
di Torino aderisce da sei anni alla classifica degli atenei
eco-sostenibili creata dall'Università
indonesiana di Jakarta, con
l'obiettivo di spingere decisori e stakeholders
a
impegnarsi nella lotta
ai cambiamenti climatici, con
una gestione efficiente di acqua e energia, riciclaggio dei rifiuti e
mobilità sostenibile e di promuovere nella società comportamenti
maggiormente attenti alla tutela ambientale.