Al
Centro Congressi dell’Unione Industriale di Torino è avvenuta la
consegna del Premio Studio Torta, riservato a tesi universitarie che
trattano argomenti di proprietà industriale. Lo
Studio Torta, fondato nel 1879 a Torino, è uno dei più noti studi
di consulenza in materia di marchi, brevetti, design e proprietà
industriale.
Il
Premio Studio Torta è stato ideato, nel 2013, per promuovere la
cultura della proprietà industriale in ambito universitario
ed
è così giunto alla settima edizione. Quest’anno, hanno
partecipato 25 laureati di tutta Italia (Torino, Milano,
Bologna,Trento, Catania, Brescia, Modena e Reggio Emilia, Venezia)
con tesi relative a marchi, brevetti e indicazioni geografiche
protette, tematiche importanti per un Paese, come l'Italia, che
compete con le altre economie a tecnologie avanzate.
Il
livello delle tesi è risultato complessivamente molto elevato, a
conferma che il sistema universitario italiano è in grado di
assolvere a un compito formativo di alto livello: Alcune tesi,
inoltre, erano scritte in lingua inglese sia per la proiezione
internazionale dell'argomento trattato, sia perché l'inglese
rappresenta sempre di più la "lingua
di lavoro"
nel settore.
A
premiare sono stati Dario Gallina, presidente dell’Unione
Industriale di Torino, Luigi Boggio, Claudio Costa, Rinaldo Plebani
e
Matteo Maccagnan
in
rappresentanza dello Studio Torta.
Sono
stati premiati: Camilla
Cristalli (Università di Bologna) per la tesi dal titolo “standard
essential patents e licenze frand: alla ricerca di un equilibrio tra
diritto antitrust e diritti di proprietà industriale”; e Ylenia
Caruso (Università di Bologna) per la tesi dal titolo “la
competizione tra i farmaci generici e i branded drugs”.
Entrambe
le tesi affrontano temi di rilevante attualità mediante una
trattazione approfondita della normativa applicabile di diritto
italiano, europeo ed extraeuropeo. Fra l'altro, testimoniano
come l’ordinamento giuridico italiano, per il tramite della
normativa europea e degli attori della globalizzazione, sia diventato
sempre più permeabile all’ingresso di nuove tematiche e prassi
giuridiche, che richiedono una sempre più accentuata proiezione
internazionale a tutti i soggetti che operano nell’ambito della
tutela dei diritti di proprietà industriale, della tipicità
italiana e del Made
in Italy.