Il
lancio del nuovo applicativo trova collocazione in un progetto più
ampio d’Ateneo, che ha come obiettivo l’elaborazione di
un’Anagrafe
della Ricerca, che
sarà attivata per censire risorse umane, attrezzature e prodotti
della ricerca, nell’ottica di definizione di un portale delle
competenze di Ateneo. I dati potranno essere a disposizione non solo
di tutti i membri della comunità accademica per supportare la loro
azione, ma potranno essere fruibili anche dagli stakeholder esterni,
così da promuovere la conoscenza dell’Ateneo e facilitare
collaborazioni.
“Piter”,
così è stato chiamato, sarà attivo dal 1 dicembre: è basato su un
workflow definito per la registrazione delle diverse tipologie di
dati legati al ciclo di vita dei progetti di ricerca finanziati,
nonché per il loro passaggio automatico nell’applicativo contabile
“Cineca U-Gov Pj”; copre l’intero ciclo di vita delle proposte
e dei progetti e garantisce l’omogeneità dei dati nonché il
censimento di tutte le informazioni sulla ricerca finanziata.
Il
sistema, frutto di un lavoro lungo e congiunto tra amministrazione
centrale e dipartimenti, è nato dalla necessità di integrare i vari
strumenti gestionali alimentati in precedenza in un unico flusso, per
consentire di avere i dati sempre aggiornati delle proposte
presentate e finanziati, dal contratto fino alla rendicontazione
finale e poterli monitorare.
È
un’azione che si inserisce, secondo quanto previsto dal piano
strategico, in un processo di rivisitazione dei processi
amministrativi, volto ad aumentare efficienza ed efficacia,
attraverso l’uso delle opportunità offerte dalla tecnologia. Si
tratta, inoltre, di una semplificazione e digitalizzazione della
gestione dei dati sulla ricerca finanziata, che permette di avere una
visione d’insieme delle attività svolte e delle relative
performance del Politecnico.
“L’Ateneo
sarà più competitivo, quanto più sarà in grado di organizzare la
comunicazione della sua ricerca verso l’esterno. Piter rappresenta
un primo grande passo in questa direzione, perché permette una
descrizione più completa dei saperi dell’Ateneo”
ha commentato Stefano Corgnati.