Lo ha rilevato il Mef, ministero
dell'Economia e delle Finanze, precisando che in tutta l'Italia, dal
rimo giorno di giugno all'ultimo di settembre, sono state aperte
101.498 nuove partite Iva, il 5,7% in più rispetto al corrispondente
periodo dello scorso anno.
Riguardo alla ripartizione
territoriale, il 44,3% delle nuove aperture è localizzato al Nord,
il 22,1% al Centro e il 33,2% al Sud e Isole. Il confronto con lo
stesso periodo dell’anno precedente evidenzia che i principali
incrementi di avviamenti sono avvenuti appunto in Piemonte (+16,2%),
in Lombardia (+11,5%) e in provincia di Bolzano (+11,2%). Le
diminuzioni più consistenti in Valle d’Aosta (-19,7%), Calabria
(-3,6%) e Sardegna (-3%).
La distribuzione per natura giuridica
mostra che il 72,3% delle nuove aperture di partita Iva è stato
operato da persone fisiche, il 21,6% da società di capitali, il 3,2%
da società di persone; la quota dei “non residenti” ed “altre
forme giuridiche” rappresenta complessivamente il 2,5% del totale
delle nuove aperture. In confronto al terzo trimestre del 2018, le
persone fisiche evidenziano un apprezzabile aumento (+8,3%), dovuto
in particolare alle nuove adesioni al regime forfetario: nel periodo
in esame 49.171 nuovi avvianti hanno aderito al regime (48,4% delle
nuove aperture), con un aumento del 30,4% rispetto allo stesso
periodo dell’anno precedente. Le forme societarie accusano invece
un calo: -3,6% per le società di capitali e -4,9% per le società di
persone.
Da segnalare inoltre il notevole
aumento delle aperture da parte di soggetti non residenti (+44%),
come già rilevato in altri trimestri, legato allo sviluppo della web
economy.
In base alla classificazione per
settore produttivo, il commercio registra, come di consueto, il
maggior numero di avviamenti di partite Iva con il 20,5% del totale,
seguito dalle attività professionali (16,1%) e dalle costruzioni
(9,2%). Rispetto al terzo trimestre del 2018, tra i settori
principali i maggiori aumenti si segnalano nell’istruzione
(+21,2%), nelle attività professionali (+16,2%) e nei servizi
d’informazione (+13,6%). L’unico settore in flessione è la
sanità (-5,8%). Relativamente alle persone fisiche, la ripartizione
di genere mostra una sostanziale stabilità: (maschi al 62,7%).
Il 46% delle nuove aperture è stato
avviato da giovani fino a 35 anni ed il 32% da soggetti appartenenti
alla fascia dai 36 ai 50 anni. Rispetto al corrispondente periodo
dello scorso anno, si notano incrementi di aperture crescenti
all’aumentare dell’età degli avvianti: dal +17,1% della classe
più anziana al +5,9% della più giovane. Analizzando il Paese di
nascita degli avvianti, si evidenzia che il 19,4% delle aperture è
operato da un soggetto nato all’estero.