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Cristina Balbo, responsabile Intesa Sanpaolo per l'area Piemonte-Liguria-Valle d'Aosta |
I dati relativi al secondo trimestre
2019, insieme ai risultati brillanti del primo trimestre hanno
permesso ai distretti piemontesi di chiudere i primi sei mesi
dell’anno con un risultato eccezionale: tutti i distretti
industriali piemontesi hanno conseguito una crescita delle
esportazioni, di cui sei con un tasso di crescita a doppia cifra. La
crescita dell’export nel primo semestre 2019 è stata del 7,9%. In
riferimento, invece al solo secondo trimestre 2019 sono 9 su 12 i
distretti in crescita. Il distretto Orafo di Valenza, con un
incremento in valore delle esportazioni di 107 milioni di euro
(+20%), ha fornito il contributo maggiore alla crescita dei distretti
piemontesi nel secondo trimestre 2019. Dopo un primo trimestre di
calo, infatti, l’export del distretto è ripartito riportando
Valenza al primo posto tra i distretti orafi italiani.
Nonostante il significativo apporto di
Valenza, la crescita delle esportazioni piemontesi non può essere
attribuita completamente a questo distretto. Infatti, anche
escludendo Valenza, i distretti industriali piemontesi avrebbero
registrato una crescita del 4,3% nel secondo trimestre 2019.
Tutti in crescita sui mercati stranieri
i distretti del food & beverage: Nocciola e frutta piemontese
(+29,5%), Vini delle Langhe, Roero e Monferrato (+13,3%), Dolci di
Alba e Cuneo (+10,7%), Riso di Vercelli (+7%) e Caffè, confetterie e
cioccolato torinese (+3,7%). Meno brillanti i distretti della
meccanica: Macchine utensili e robot industriali di Torino (-5,5%),
Macchine tessili di Biella (-2,7%), Rubinetteria e valvolame di
Cusio-Valsesia (+1,7%). Fanno eccezione i Frigoriferi industriali di
Casale Monferrato, che grazie all’incremento dei traffici verso
Stati Uniti, Regno Unito e Svizzera sono riusciti a chiudere il
trimestre con una crescita dell’export pari al 13,6%. In calo
l’export dei Casalinghi di Omegna (-4,1%). Sostanzialmente stabile
invece il sistema moda, rappresentato dal Tessile di Biella che ha
visto le esportazioni riconfermarsi a quota 558 milioni di euro.
Bene le esportazioni sia verso i
tradizionali mercati di sbocco (+7,9% la variazione tendenziale nel
secondo trimestre del 2019), sia verso i nuovi mercati (+6,2%). Sono
cresciute di più le esportazioni verso i mercati più lontani
(+13,1%), meno quelle verso gli sbocchi commerciali più vicini
(+5,5%). In particolare, i risultati sono stati ottimi in: Francia,
Stati Uniti, Hong Kong, Giappone, Germania, Spagna, Austria, Lettonia
e Croazia. In arretramento, invece, vi sono Svizzera (in fisiologico
rallentamento dopo i balzi degli anni scorsi), Regno Unito, Cina,
Australia e Polonia.
Il quadro relativo all’ultima parte
del 2019 è incerto a causa del rallentamento dell’economia tedesca
e delle molteplici tensioni presenti sui mercati internazionali. Dal
prossimo 18 ottobre gli Stati Uniti imporranno dazi tra il 10% e il
25% su circa 7,5 miliardi di importazioni dall’UE, colpendo le
importazioni di aerei civili e diversi prodotti agro-alimentari. Gli
Stati Uniti rappresentano il quarto mercato per importanza per i
distretti industriali piemontesi, con un peso dell’8,8% sulle
esportazioni totali del 2018. Rispetto alla lista di prodotti
soggetti a nuovi
dazi attualmente diffusa, il distretto
piemontese maggiormente interessato dal provvedimento sarà quello
dei Vini delle Langhe, Roero e Monferrato, per il quale attualmente
gli Stati Uniti rappresentano il primo mercato, con una quota del
20,4%. Il rischio di un rialzo dei dazi USA sulle importazioni di
auto e componenti, invece, è rinviato a novembre e potrebbe avere
importanti ripercussioni anche sulla filiera automotive italiana e
piemontese. Contestualmente, permane il clima di tensione tra Stati
Uniti e Cina, nonostante la ripresa delle trattative.
Anche il rischio di una no-deal exit
del Regno Unito è alto. Negli ultimi giorni si sono, inoltre,
ulteriormente intensificate le tensioni in Medio Oriente. A questi
rischi si aggiungono le proteste antigovernative e i disordini ad
Hong Kong e le tensioni tra Giappone e Corea del Sud. In un contesto
che è divenuto volatile e non più di crescita diffusa, il rischio è
che l’andamento dell’export dei distretti piemontesi possa
polarizzarsi tra distretti in grado di cogliere il cambiamento e le
opportunità di crescita che potranno emergere in alcune aree del
mondo.