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Alberto Cirio, presidente della Regione Piemonte coi capigruppo di maggioranza Preioni, Marrone e Ruzzola |
“È
la prima volta che, in Regione, viene usato questo strumento” ha
sottolineato il presidente Alberto
Cirio,
illustrandone i contenuti, insieme con i capigruppo di maggioranza
Alberto Preioni, Maurizio Marrone e Paolo Ruzzola. “Una scelta –
ha aggiunto Cirio - che abbiamo compiuto per programmare meglio la
gestione delle risorse in un quadro di chiarezza politica, definendo
le linee guida per la redazione del bilancio”.
Il
documento, che passa ora all’esame del Consiglio regionale,
riguarda, infatti, le disposizioni per la formazione del bilancio
annuale di previsione 2020 e comprende quello che Cirio ha definito
“uno
dei tagli di tasse più impattanti realizzati in Piemonte negli
ultimi dieci anni”.
Bollo
auto. Tutti
i possessori di un veicolo Euro 0, 1 e 2 che acquisteranno un’auto
Euro 6 sotto i 100 kW potranno beneficiare dell’esenzione
sul pagamento del bollo per tre anni.
“Abbiamo
iniziato dal bollo - ha affermato il presidente Cirio - anche
per incentivare dal punto di vista ambientale il rinnovo del parco
auto circolante,
che in Piemonte è più alto della media nazionale. L’auto non è
un bene di lusso, è come la prima casa, serve per vivere e lavorare.
Vogliamo fare del Piemonte la
prima regione in cui non si paga il bollo,
ma siamo seri e andiamo per gradi”.
Le
proiezioni effettuate dai tecnici della Regione dicono che potranno
accedervi oltre 500.000 persone. In Piemonte sono circa 223.000 i
veicoli in classe Euro 0 (7,6%), 58.000 gli Euro 1 (2%) e 237.000 gli
Euro 2 (8,1%), ovvero il 18% del totale dei veicoli circolanti. Oggi
l’introito fiscale complessivo derivante dal bollo è di circa 450
milioni di euro l’anno e ammonta a 165 euro annui il valore medio
pagato dai piemontesi.
Irap.
Le
imprese di nuova costituzione, che trasferiscono un insediamento
produttivo in Piemonte, che assumono o stabilizzano personale, per
cinque
anni beneficeranno di una riduzione dell’Irap dello 0,92%,
che corrisponde fino a 1/3 del valore dell’aliquota, che oggi è in
media del 3,9%.
In
particolare, le imprese che trasferiranno in Piemonte la propria
attività produttiva potranno ottenere un risparmio complessivo
medio, nei cinque anni, di 6.000 euro se hanno meno di 50 addetti, di
oltre 30.000 euro se hanno da 50 a 250 dipendenti e di quasi 100.000
euro se hanno oltre 250 addetti.
Per
le nuove, invece, lo sgravio medio complessivo sarà di 1.800 euro
per quelle con meno di 50 dipendenti, oltre 90.000 euro da 50 a 250
addetti, 150.000 euro se superano i 250.
Sgravio
fino a 40.000 euro per le aziende che fanno nuove assunzioni o
stabilizzano contratti di lavoro, passando da tempo determinato,
apprendistato, Garanzia Giovani e alternanza scuola-lavoro a un
contratto a tempo indeterminato.
“Ma
questo
è solo l’inizio”
- ha detto Cirio - perché il nostro obiettivo è continuare a
ridurre la pressione fiscale per tutti i cittadini e le imprese del
Piemonte”.
La
legge di stabilità comprende anche uno stanziamento di sei
milioni di euro per risarcire gli imprenditori agricoli dei danni
causati della fauna selvatica.
Il
presidente della Regione si è anche soffermato sulle principali
misure inserite nell’assestamento al bilancio di previsione 2019,
in discussione in questi giorni in Commissione: “L’impianto del
documento è ereditato dalla precedente Giunta, ma noi abbiamo
aggiunto alcuni elementi che ci caratterizzano. Le
borse di studio universitarie diventeranno spese obbligatorie
e vedono confermate tutte le risorse. Non abbiamo intenzione di
tagliare un solo euro, ma il modo in cui le borse saranno assegnate
sarà oggetto di un approfondimento che faremo con in nuovi vertici
di Edisu, in via di rinnovo. Inoltre, abbiamo inserito 2,5
milioni per i danni dovuti al maltempo di quest’estate,
per i quali non abbiamo ottenuto dal Governo il riconoscimento dello
stato di emergenza a eccezione di quelli subiti in Val Formazza,
abbiamo raddoppiato
i soldi destinati agli scuolabus con
uno stanziamento di 600.000 euro e abbiamo messo 12,5
milioni a copertura delle prestazioni sanitarie cosiddette
extra-Lea”.