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Uno scorcio di Cascina Fossata |
Il progetto, del valore di circa 18 milioni di
euro, è promosso da Investire sgr, primario operatore italiano nella
gestione di fondi di investimento immobiliari connotato da una forte
specializzazione in progetti di social housing, tramite il Fondo Fasp
- Fondo Abitare Sostenibile Piemonte - partecipato da Cassa Depositi
e Prestiti attraverso il Fondo Investimenti per l’Abitare (Fia) con
una quota del 70% e dalle fondazioni di origine bancaria del
Piemonte, tra le quali le torinesi Compagnia di San Paolo e
Fondazione Crt con Fondazione Sviluppo e Crescita Crt.
L’intervento è una gestione Sharing, società
di gestione e sviluppo di interventi di housing sociale promossa da
Doc, cooperativa sociale, che in Cascina Fossata ha curato la
progettazione funzionale e sociale ed è gestore del ristorante.
Per caratteristiche, attitudine e peculiarità
del contesto originario, il progetto Cascina Fossata rappresenta
molto più di un recupero funzionale ed edilizio in una location
periferica della città. L’intervento presenta una forte
connotazione sociale nel senso più esteso, propositivo ed efficace
del termine. Cascina Fossata è, infatti, un’idea progettuale che
unisce, in perfetta complementarità, le specificità di housing
sociale, centro polifunzionale e rinnovato luogo di aggregazione
cittadino.
La riqualificazione complessiva ha previsto la
realizzazione di una Residenza Collettiva Temporanea di
104 appartamenti tra monolocali, bilocali e trilocali, completamente
arredati, che possono essere locati da un minimo di 6 mesi ad un
massimo di 18; un hotel di qualità a prezzi calmierati, che prevede
55 camere doppie e la disponibilità di sale conferenze e meeting
connesse ed efficienti; un ristorante/osteria caldo e accogliente,
che propone menù rispettosi del criterio di stagionalità per cene,
pranzi, cerimonie; un supermercato gestito da Unes; botteghe e spazi
dedicati ad attività artigianali; un
ufficio per la promozione di attività socio-culturali, in
collaborazione con le associazioni del quartiere di Borgo Vittoria;
un ampio giardino attrezzato, luogo di incontri e di eventi
culturali.
“La Compagnia di San Paolo -a
detto il suo presidente, Francesco Profumo - partecipa al Fasp con
25 milioni di euro, nell’ottica di realizzare e promuovere
interventi di social housing, che possano diventare sempre di più
vere e proprie infrastrutture sociali nel contesto piemontese.
Cascina Fossata è proprio questo: un intervento “completo” di
infrastruttura sociale, in cui il progetto di rigenerazione urbana ha
integrato la riqualificazione di una cascina seicentesca e una nuova
costruzione per creare un luogo con diverse vocazioni. In questo
modo, partendo dal progetto di social housing, si è lavorato per
costruire un nuovo tessuto urbano, con la creazione di una comunità
di persone che non solo condividono gli spazi ma una nuova modalità
di “abitare insieme” e stare insieme”.
Giovanni Quaglia, presidente della Fondazione
Crt, ha aggiunto: “L'inaugurazione di Cascina Fossata aggiunge un
altro importante tassello all'ecosistema urbano che ruota attorno
all'edilizia sociale. È un intervento di riqualificazione e
rigenerazione a 360 gradi che, grazie al lavoro di squadra
partecipato dalle Fondazioni, offre una soluzione abitativa alle
fasce più fragili della comunità e, al tempo stesso, un’esperienza
di vita più ampia, fatta di socialità, relazioni, servizi, attività
culturali e formazione”.
“Fondazione Crt – ha detto ancora Quaglia -
anche per il tramite di Fondazione Sviluppo e Crescita Crt, che
interviene nell’area dell’housing sociale attraverso fondi
dedicati, ha contribuito a questo importante progetto di edilizia
sociale, così come ad altre iniziative di rinascita del tessuto
cittadino, dal centro alle periferie: la riconversione delle Ogr, il
più grande investimento diretto su un unico progetto nella storia di
Fondazione Crt, Sharing in via Ivrea 24, nel quartiere di Pietra Alta
a nord di Torino e la realizzazione di oltre 1.000 alloggi con il
fondo Piemonte Case, gestito da Ream sgr”.
“Tra le diverse iniziative che ci vedono
coinvolti come Gruppo Cdp a Torino, in stretta sinergia con
l’amministrazione e con le fondazioni locali - ha sottolineato
Paola Delmonte, Chief Business Development Officer Cdp Investimenti
Sgr (Gruppo Cassa Depositi e Prestiti) - questa di Cascina Fossata
rappresenta un esempio virtuoso di come si possa rianimare una
periferia attraverso il recupero di una vecchia cascina comunale
dismessa e l’insediamento di attività che, ruotando intorno al
driver dell’accoglienza e dell’ospitalità in senso lato, fungono
da cerniera e volano per l’intera zona. Prossimo obiettivo del
nostro impegno congiunto sarà, con caratteristiche simili, la
riqualificazione dell’area dell’ex Moi, nel quartiere di Borgo
Filadelfia, con il recupero delle palazzine dell’ex Villaggio
Olimpico e la riqualificazione delle arcate e della passerella
olimpica.”
“Siamo molto motivati e siamo convinti ed
entusiasti delle potenzialità di Cascina Fossata, alla cui
progettazione abbiamo contribuito sin dalle prime fasi - ha
commentato Mario Ferretti di Sharing - Come gestori il compito
importante sarà quello di dare senso all’investimento mettendo al
centro della nostra gestione i bisogni dei nostri ospiti, studenti,
famiglie, turisti, giovani lavoratori, creando relazioni stabili e
significative con il quartiere di Borgo Vittoria e la Città di
Torino che ci hanno accolto con pari entusiasmo. Cascina Fossata è
il nostro terzo progetto a Torino e sentiamo la responsabilità di
essere un player del mercato, che offre più di 1200 posti letto in
città. Una sfida importante che contiamo di superare positivamente
grazie e soprattutto all’esperienza e alla capacità progettuale e
gestionale della Cooperativa Doc”.
“La nascita di una realtà come quella di
Cascina Fossata – ha ribadito Carlo Petrini – Fondatore di Slow
Food - è un buon motivo per guardare al futuro di Torino e del
Piemonte con più speranza. La creazione di uno spazio
multifunzionale che ha a cuore il concetto di comunità e che diventa
luogo di incontri, di scambi e di socializzazione, è un passo
importante per vivere quel nuovo umanesimo di cui abbiamo bisogno. Il
futuro delle città sarà sempre più legato a posti come questo:
luoghi in cui al centro ritornano a esserci cittadini in contatto con
il proprio territorio, con le piccole realtà locali che lo
caratterizzano e con le altre persone che lo abitano”.