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Giorgia Garola, presidente Gruppo Giovani Imprenditori Confindustria Piemonte |
Il calo delle imprese femminili (tali
sono considerate quelle dove le donne costituiscono la maggioranza
dell'insieme formato da titolari, amministratori, soci, detentori di
altre cariche apicali) in Piemonte è risultato in controtendenza
rispetto all'Italia nel suo complesso, dove, invece, sono ammontate a
1.338.003, quindi 664 più che al 31 dicembre scorso.
Comunque, in Piemonte la quota rosa è
ancora superiore alla media nazionale, essendo pari al 22,51% delle
imprese attive in regione al 30 giugno scorso, mentre, alla stessa
data, è del 21,96% la media italiana.
A censire l'universo imprenditoriale
femminile sono Infocamere e Unioncamere, che a fine giugno hanno
attribuito alla provincia di Torino 48.975 imprese rosa (49.165 un
anno prima) e la quota del 22,33% (22,26% al 30 giugno 2018).
Ed ecco i dati delle altre province
piemontesi: Alessandria 9.920 imprese rosa attive al 30 giugno scorso
(9.984 alla stessa data 2018), Asti 5.360 (5.403), Verbania 2.968
(2.974), Vercelli 3.647 (3.647), Cuneo 15.328 (15.462), Novara 6.821
(6.827), Biella 3.644 (3.675).
Proprio la provincia di Biella è
quella che non soltanto ha il minor numero di imprese femminili ma ha
anche la loro minore penetrazione: 20,68%, a fronte del 22,33% della
provincia di Torino, 22,70% del Cuneese e Novarese, 22,72% del
Vercellese, 22,90% del Verbano-Cusio-Ossola, 22,93% dell'Astigiano e
23,34% dell'Alessandrino.
Nella provincia di Alessandria, fra
l'altro, il tasso rosa delle imprese è aumentato nell'ultimo anno
(era del 23,32%), come è cresciuto nelle province di Vercelli (era
il 22,64%), Verbania (era il 22,74%), Novara (era il 22,54%) e Torino
(era il 22,26%); mentre è rimasto invariato nella provincia di Cuneo
ed è diminuito nell'Astigiano (dal 22,98%) e nel Biellese (dal
20,69%).