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Renato Boero, presidente Iren |
La strategia di crescita avviata da
Iren per gli anni a venire è influenzata dai principali trend al
2030, già individuati nel piano industriale dello scorso anno e
confermati nell'attuale, ovvero la transizione energetica, il ruolo
centrale dei clienti, lo sviluppo sostenibile e la rivoluzione
tecnologica.
Fra l'altro, il piano prevede un target
si sinergie al 2024 pari a 62 milioni di euro, ottenute
principalmente attraverso il positivo completamento dei progetti di
performance improvement. Quanto alla sostenibilità:, l’impegno di
Iren verso la tutela dell’ambiente e la lotta al cambiamento
climatico si concretizza nell’economia circolare, nella
minimizzazione del consumo di risorse, nella decarbonizzazione e
nella creazione di città sempre più resilienti, attraverso
l’offerta di servizi e prodotti a minor impatto ambientale.
Il nuovo piano industriale prevede un
incremento degli investimenti per un ammontare complessivo di circa
3,3 miliardi (+10% rispetto al precedente piano industriale). Due
terzi degli investimenti previsti, pari a 2 miliardi, sono orientati
ai settori regolati al fine di potenziare, ammodernare, digitalizzare
i servizi a rete, con particolare focus sugli impianti di depurazione
in area ligure, sui misuratori elettronici di gas, acqua, energia
elettrica, sulla resilienza delle reti, sulla riduzione delle perdite
e sull’incremento della qualità tecnica. Il restante terzo, pari a
1,3 miliardi, sono investimenti di sviluppo destinati a favorire la
crescita dimensionale del Gruppo e riguardano prevalentemente il
settore ambientale, tramite lo sviluppo di impianti di selezione e
trattamento, l’estensione delle reti di teleriscaldamento, le gare
gas a completamento degli Atem e i progetti di smart solution e
digitalizzazione. Dal punto di vista della sostenibilità, circa 2
miliardi di euro sono indirizzati a progetti che concorrono al
raggiungimento degli impegni presi nei confronti degli SDGs delle
Nazioni Unite.
Il piano industriale conferma la
dividend policy annunciata lo scorso anno, che prevede un incremento
costante del dividendo del 10% annuo. Dal 2019 è previsto un pay-out
ratio medio del 50% circa. Tale remunerazione è compatibile con il
mantenimento del livello di investment grade (Rating Fitch pari a
BBB). Il pay-out ratio previsto dal 2022, pari al 60%, è coerente
con il calo degli investimenti pianificati per l’ultimo biennio del
piano industriale.