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Fabio Paratici, con Nedved e Andrea Agnelli |
Ecco quanto ha scritto Federico Bertone su Firstonline, l'autorevole giornale web guidato da Ernesto Auci e Franco Locatelli.
“Terzo
posto sul podio del mercato e questa, di per sé, è già una
notizia. Visto però che la sua rosa, sulla carta, resta ampiamente
la più forte, ecco che il voto non può che essere buono, seppur con
qualche riserva. Il lavoro in entrata, infatti, era partito
benissimo: due acquisti (e che acquisti!), a parametro zero, come
Ramsey e Rabiot; il miglior giovane difensore del mondo come De Ligt,
un buon terzino come Danilo. Poi, però, la Signora si è arenata e
qui il mirino non può che finire su Paratici, sconfitto, senza mezzi
termini, dal vecchio (nel senso che ora non si parlano più) amico
Marotta”.
“A
inizio agosto, Sarri aveva lanciato un allarme sull’eccessivo
numero di calciatori in rosa, forse sperando di accelerare i lavori
di sfoltimento; invece non se n’è andato proprio nessuno. Il
risultato è che la Juve ha otto attaccanti (!) e sette
centrocampisti (!), un bel problema per chi dovrà gestire il
turnover, ma anche per chi dovrà fare i bonifici il 10 di ogni
mese”.
“I
grandi dirigenti, dicono i guru del calcio, si vedono quando devono
vendere e qui Paratici, suo malgrado, ha dimostrato di avere ancora
molta strada davanti prima di entrare nel club. Discutibile
(eufemismo) poi la gestione del caso Dybala, messo alla porta in malo
modo e reintegrato dopo i suoi (legittimi) rifiuti: il suo recupero
sarà una delle missioni più difficili di Sarri. Brutta figura anche
sui fronti Icardi e Chiesa, sedotti e abbandonati non per scelta ma
per necessità”.
“Per
una volta la Juventus, più che fare mercato, l’ha subito. Solo un
caso sia stata la prima estate senza Marotta?”