I
rappresentanti delle imprese hanno esposto ai vertici della struttura
del Mise le istanze del settore e del territorio, per fare in modo
che il provvedimento risponda a esigenze puntuali, così da sostenere
la filiera automotive nella complessa transizione verso le nuove
frontiere della mobilità.
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Dario Gallina, presidente dell'Unione Industriale di Torino |
Dario
Gallina, presidente dell’Unione Industriale di Torino, ha
commentato: “Si è trattato di un incontro molto positivo. La
nostra città rappresenta il cuore del settore automotive in Italia.
In questo territorio è presente tutta la filiera dell’auto: le 800
aziende del comparto, che realizzano da sole il 40% del fatturato
nazionale e danno lavoro a quasi 60mila addetti, sono esposte a una
trasformazione senza precedenti. Abbiamo bisogno di importanti
interventi che coinvolgano tutto il sistema, concentrando le energie
in iniziative ad alto moltiplicatore, per accelerare la filiera
produttiva e rimanere competitivi a livello globale”.
Tra
i temi emersi, la necessità di investire in ricerca e innovazione
sulle nuove frontiere tecnologiche dell’auto, come le vetture
ibride ed elettriche; l’esigenza di una formazione più indirizzata
verso le nuove competenze, oltre a una riqualificazione efficace dei
lavoratori già in azienda; l’urgenza di interventi
infrastrutturali e normativi a supporto del settore; l’importanza
di sviluppare strumenti, stabili e certi, a sostegno di tutte le
aziende della filiera, in tempi rapidi.
Alberto
Sacco, assessore alle Attività Produttive della Città di Torino, ha
aggiunto: “Quello odierno è stato un incontro positivo nell’ottica
di costruire, insieme alle imprese, un percorso che possa contribuire
al rilancio del sistema economico e produttivo del nostro territorio.
Torino e la sua area metropolitana, nonostante le difficoltà,
contano su solide basi, grandi competenze ed elevate capacità
imprenditoriali. Per questo motivo sono convinto che, con le risorse
e le misure di sostegno previste dal provvedimento sull’Area di
Crisi Complessa, sarà concretamente possibile accompagnare le
filiere costituite da grandi, medie, piccole e micro imprese in
processi di riconversione e di sviluppo in grado di assicurare alti
livelli competitività alle nostre aziende”.
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