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Ferruccio Dardanello, presidente Camera di Commercio di Cuneo |
La notizia è stata pubblicata dal
Corriere Torino, edizione locale del Corriere della Sera, con
l'aggiunta che “con la provincia di Torino è andata indietro
anche quella di Asti, la quale, nel 2018, ha visto scendere da otto a
sei le sue start up innovative”, status che, convenzionalmente,
caratterizza le società di capitali costituite da meno di cinque
anni, con fatturato annuo inferiore ai cinque milioni di euro e in
possesso di determinati indicatori relativi all'innovazione
tecnologica previsti dalla normativa nazionale.
E dato che nella provincia di Vercelli
il numero è rimasto fermo a quattro, non sorprende che, nel 2018,
sia stata limitata la crescita dell'intero Piemonte, le cui start up
innovative sono salite da 465 a 494. L'incremento nei dodici mesi è
stato del 6,2%, inferiore di oltre dieci punti alla media nazionale
(+16,5%).
“Al contrario di Torino, Asti e
Vercelli, la provincia di Cuneo ha evidenziato un'accelerazione del
26%” ha evidenziato il Corriere Torino, precisando che nel Cuneese
le start up sono diventate 68, mentre erano 54 alla fine del 2017 e
36 un anno prima.
Un aumento percentuale ancora maggiore
è stato fatto registrare dal Verbano-Cusio-Ossola, dove le start up
innovative sono salite da quattro a nove.
Al 31 dicembre scorso, la provincia di
Novara ne contava 48, otto più che alla fine del 2017, Alessandria
23, due in più e Biella 18, tre in più.
Come censito da Infocamere-Unioncamere,
il Piemonte è sesto nella graduatoria delle regioni per start up
innovative, preceduto da Lombardia (2.425 al 7 gennaio 2019), Lazio
1.079), Emilia-Romagna (897), Veneto (853) e Campania (753).
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