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Giorgia Garola, presidente Giovani Imprenditori Confindustria Piemonte e neo coordinatrice di YES4TO |
Così è stato scoperto che, al 30
giugno scorso, delle imprese individuali nate nel 2014 hanno chiuso
definitivamente i battenti 88.184 nell'intero Paese e 7.445 in
Piemonte.
Il tasso di mortalità delle imprese
individuali nel primi cinque anni è risultato del 37,4% come media
nazionale e del 39,5% in Piemonte.
Quello piemontese è il terzo più alto
tasso di mortalità entro i primi cinque anni a livello italiano;
tassi superiori sono stati registrati soltanto in Emilia-Romagna
(40%) e in Toscana (39,9%).
Delle oltre 88.000 aziende individuali
create nel 2014 nel Paese e chiuse entro la metà di giugno 2018, il
23% ha cessato l'attività già nel primo esercizio, il 32% nel
secondo, il 22% nel terzo e il 16% nel quarto.
Sempre a livello nazionale, la
selezione darwiniana è stata più cruenta nei settori del turismo
(mortalità del 43,5%), dei servizi alle persone (40,11%), delle
assicurazioni e credito (39,6%).
In Piemonte, nel periodo considerato,
sono state 350 le imprese individuali che, dopo aver chiuso, non
avendocela fatta, hanno provato a rialzare le saracinesche,
rimettendosi in gioco. Pochi. Si è trattato del 4,7%, una quota
inferiore a quella media italiana del 5,2%, corrispondente a 4.599
imprese e ben lontana dal 9,8% della Valle d'Aosta.
Lo studio Infocamere-Unioncamere, fra
l'altro, ha evidenziato che delle imprese individuali nate nel 2014 e
chiuse definitivamente prima del 30 giugno 2018, quelle con titolare
italiano erano il 37,2%. La quota di elevata di mortalità l'hanno
denunciata i titolari di origine cinese (47,7%), mentre gli altri
maggiori tassi di mortalità sono stati delle imprese individuali di
indiani (44,1%), romeni (42,3%) e Albanesi (41,7%).
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